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Tra il quarto e il quinto scrutinio per l’elezione del Presidente della Repubblica

Mattarella sale, il centrodestra si conta astenendosi dal voto, gli ex grillini cambiano Maddalena con il magistrato Di Matteo e i veti incrociati bloccano possibili candidature di largo respiro

di Guido Guerrini
28/01/2022
in Oltre il Tevere
Lettura: 4 min.
Tra il quarto e il quinto scrutinio per l’elezione del Presidente della Repubblica

Lo scrutinio della quarta votazione. Foto FB Camera dei Deputati

Non è bastata la diminuzione del quorum, passato da due terzi alla metà più uno degli aventi diritto, per assistere all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Nelle passate tredici elezioni, tra prima e quarta votazione, il presidente era stato eletto sette volte mentre da ora in poi sarà necessario osservare le statistiche delle elezioni più lunghe. Oggi si procederà alla quinta votazione nella quale non è mai avvenuta l’elezione del Presidente. Alla sesta venne eletto Giorgio Napolitano nel 2013 per il suo secondo mandato e alla nona Antonio Segni nel 1962. Le elezioni più problematiche furono quelle di Sandro Pertini nel 1978 (16 votazioni), Giuseppe Saragat nel 1964 (21 votazioni) e Giovanni Leone nel 1971 (23 votazioni). Nel frattempo il mandato di Sergio Mattarella ha raggiunto i 2.751 giorni, a meno di una settimana dalla scadenza naturale del settennato prevista il per il 3 febbraio 2022 con relativo dubbio costituzionale su come procedere se per quella data non sarà possibile insediare il nuovo Capo dello Stato.

La quarta votazione ha visto la presenza di 981 grandi elettori e sebbene si sia risolta con l’ennesima fumata nera è stata portatrice di interessanti novità politiche. La prima è la mancanza di partecipazione al voto, rifiutando la scheda, di 441 deputati, senatori e rappresentanti regionali facenti riferimento ai partiti di centrodestra. Dopo la divisione alla terza votazione tra chi ha votato Crosetto e chi scheda bianca stavolta Salvini e soci hanno voluto contarsi senza rischi di franchi tiratori. È sicuramente servito a due cose: comprendere che 441 è un numero ancora lontano dalla maggioranza ed estinguere quasi del tutto una serie di voti di protesta, oltre a quelli burla sempre meno in voga col passare dei giorni.

Il centrosinistra e i Cinquestelle hanno rinnovato l’intenzione di votare scheda bianca, anche se le 261 schede senza voto, a cui si aggiungono 5 nulle, sono molte di meno dei grandi elettori in quota centrosinistra. Ben 166 voti sono andati al vincitore di giornata Sergio Mattarella che incrementa il proprio bottino dopo i 16, 39 e 125 dei giorni precedenti. Potendo controllare l’elettorato di centrodestra attraverso la plateale astensione, in barba a quella che dovrebbe essere la segretezza del voto, si può affermare che i voti all’attuale Presidente della Repubblica vengano quasi tutti da centrosinistra, Cinquestelle e parte del gruppo misto. Un segnale importante quello che continua a catalizzare consenso su Sergio Mattarella.

L’area degli ex grillini e parte del gruppo misto lascia il professor Paolo Maddalena per proporre il voto verso il magistrato antimafia Nino Di Matteo con l’intenzione, in parte riuscita, di andare oltre il proprio spazio politico, sebbene i 56 voti raccolti siano inferiori ai 61 che Maddalena aveva raccolto nella terza votazione. Oltre agli 8 voti a Luigi Manconi ci sono stati molti voti dispersi tra alcuni dei veri candidati al Quirinale. Tra questi Marta Cartabia (6), Mario Draghi (5), Giuliano Amato (4), Pierferdinando Casini (3), Elisabetta Belloni (2). Stavolta i goliardici o singoli ammiratori si sono limitati ad un voto per Alessandro Barbero, Alessandro Altobelli, Riccardo Muti, Roberto Mancini e Giuseppe Cruciani. Interessante cercare di capire chi sia l’elettore che ieri ha votato l’ex non conosciutissimo calciatore Luciano Manni mentre due giorni fa aveva probabilmente fatto qualcosa di simile sostenendo il sempre poco noto esponente del mondo del pallone Marco Tartari.

Infine, merita di essere citato lo sconosciuto che ha espresso la propria preferenza verso Matteo Salvini generando un voto nullo, perché forse non sapeva che coloro che hanno meno di cinquanta anni non possono essere eletti. Altra domanda che trova una risposta parziale nei problemi di anzianità e salute è quella sul perché all’appello in ogni votazione sono sempre mancati 32, 33, 31 e 28 grandi elettori.

Vertici, incontri, cene e telefonate per il momento non hanno prodotto alcun risultato significativo. I primi quattro scrutini hanno dimostrato l’assoluta impreparazione delle forze politiche verso l’individuazione di una personalità in grado di superare i quorum. Veti incrociati e calcoli sul futuro sono i protagonisti delle scelte e sembra, come spesso accade, molto difficile riuscire a programmare o immaginare il futuro politico dell’Italia. Perferdinando Casini, nonostante il fatto che sarebbe il candidato di maggiore esperienza, paga i veti di chi nel centrodestra gli rinfaccia di essersi fatto eleggere a senatore dal centrosinistra, mentre sull’altro fronte è visto come troppo legato a Renzi. Nella votazione di ieri è mancato il coraggio di vedere dove sarebbe potuto arrivare.

La Presidente del Senato Elisabetta Casellati continua ad essere una carta coperta del centrodestra, non apprezzata troppo dal centrosinistra e dal pianeta Grillo. Lascerebbe libera un’importante casella istituzionale da riempire con esponenti di chi potrebbe aiutare a farla eleggere.

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi resta il jolly di tutti e di nessuno. Rimpiazzarlo a Palazzo Chigi è al momento un problema ancora più grande di chi far salire sul Colle. La coordinatrice dei servizi segreti, già diplomatica, Elisabetta Belloni gode di stima trasversale ma sempre in modo trasversale è giudicata povera di esperienza politica.

Altri nomi quotati nelle ultime ore sono l’ex giudice e ministro Sabino Cassese e l’ex ministro degli esteri Franco Frattini. Si avverte l’impressione di mancanza di strategia e di forte improvvisazione nelle mosse che giorno per giorno si susseguono. In tutto questo appare come una provocazione vuota di contenuti la richiesta di passare a due votazioni al giorno che, vista la situazione di stallo, servirebbero a poco. In ogni caso nel corso della mattinata di oggi sarà presa una decisione a riguardo. Sullo sfondo Giuliano Amato, silenzioso, riservato e da oltre venti anni sempre candidato a Presidente della Repubblica. Lui comunque andrà sarà Presidente, visto che domani assumerà l’incarico al vertice della Corte Costituzionale.

Tags: Oltre il TeverePresidente della Repubblica
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  • La pioggia battente di oggi, un grande classico della manifestazione, non ha frenato l’entusiasmo per il ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima a Sansepolcro. L’evento ha preso ufficialmente il via questa mattina ed accompagnerà l’intero weekend biturgense con i tradizionali banchi degli ambulanti, le esposizioni e gli stand gastronomici. L’amministrazione comunale, che anche nei periodi di maggiore impatto dell’epidemia ha espresso fiducia nella possibilità di riproporre la rassegna dopo due anni di stop, ha voluto celebrare questo appuntamento con una simbolica cerimonia in piazza Torre di Berta alla presenza degli organizzatori e delle autorità locali.

Al taglio del nastro, accanto al sindaco Fabrizio Innocenti, era presente anche il cavaliere Valentino Mercati, patron di Aboca. Grazie alla collaborazione tra il Comune e la locale azienda del settore healthcare è stato possibile inaugurare al meglio la Fiera 2022 con l’installazione al centro della piazza cittadina del grande Dodecaedro di Leonardo. La struttura, caratterizzata al suo interno da una pianta di gelso e già protagonista nel centro di Firenze in occasione delle celebrazioni dedicate al genio rinascimentale, è stata messa a disposizione dalla famiglia Mercati per tutta la bella stagione.
L’articolo completo al link in bio
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  • 𝗙𝗼𝘁𝗼𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 - In attesa del ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima, a Sansepolcro è stato installato il grande dodecaedro di proprietà dell’azienda Aboca, già protagonista a Firenze in occasione delle celebrazioni Leonardiane. La struttura, alta circa sei metri e messa a disposizione dalla famiglia Mercati, resterà collocata al centro della Piazza Torre di Berta per tutta la bella stagione. Pochi minuti fa il sindaco biturgense Fabrizio Innocenti ha condiviso una suggestiva immagine che mostra il risultato delle operazioni di installazione, in attesa che cittadini e visitatori possano ammirare di persona l’opera.

Foto: @fabrizio_innocenti_
  • È stato inaugurato questa mattina, al termine dei lavori di restauro, il prezioso affresco di #GerinoDaPistoia che si trova in piazza della Repubblica a Sansepolcro, la “Madonna di Fontesecca”.

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  • 𝗦𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗿𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝗶, 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘀𝗲𝗽𝗼𝗹𝗰𝗿𝗼 - La scomparsa del presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha generato commozione anche a Sansepolcro, città a cui l’ex giornalista Rai era molto legato. In particolare, Sassoli era attivo da molti anni nell’Associazione Cultura della Pace, con cui era entrato in contatto grazie allo stretto rapporto con monsignor Luigi Di Liegro, che aveva seguito il percorso del fratello nell’obiezione di coscienza. Dell’associazione Sassoli era socio onorario ed era membro del comitato scientifico dell’omonimo Premio nazionale.
👉 L’articolo completo al link in bio
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