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77 anni fa l’eccidio di Villa Santinelli costato la vita a nove partigiani

L'anniversario della fucilazione del gruppo di Eduino Francini ricorda un episodio centrale della Resistenza altotiberina

di Desyrè Baldacci
27/03/2021
in Attualità
Lettura: 3 min.
77 anni fa l’eccidio di Villa Santinelli costato la vita a nove partigiani

Cerimonia a Villa Santinelli in epoca pre-pandemia. Foto FB Comune di Sansepolcro

In Valtiberina, il 27 marzo è ricordato come il giorno in cui, nel 1944, persero la vita nove giovani partigiani biturgensi della brigata “Eduino Francini”, presso la località di San Pietro a Monte, in territorio umbro. L’episodio, come ricorda Alvaro Tacchini nel volume La battaglia di Villa Santinelli e la fucilazione dei partigiani, si inserisce in un contesto di disordini generali iniziati a Sansepolcro il 19 marzo, quando la popolazione biturgense si ribellò alle autorità fasciste contravvenendo al coprifuoco e, nella stessa sera, un gruppo di partigiani disceso dall’Alpe della Luna fece un’incursione in città (qui il racconto di quell’episodio).

Successivamente i partigiani si divisero in tre gruppi: Eduino Francini si mosse verso l’Umbria, insieme ad altri 12 compagni; altri tornarono sull’Alpe della Luna, mentre un gruppo si spostò sull’Alpe di Catenaia. Il gruppo di Francini si unì ad altri cinque ragazzi presso la zona di Molin Nuovo, costituendo un gruppo di 18 partigiani. La mattina del 25 marzo raggiunsero la frazione tifernate di San Pietro a Monte, strada che collega l’Umbria alla Toscana, precisamente l’Alta valle del Tevere a Cortona. Riuscirono ad introdursi a Villa Santinelli qualificandosi come militi della Guardia Nazionale Repubblicana e, dopo essere entrati, dichiararono di essere partigiani. Chiesero di potersi riposare e rifocillare per qualche giorno e presero “in ostaggio” l’intera famiglia, composta dal capo famiglia Giovanni Battista Santinelli, i figli Sante e Giovanni Battista con tutti i congiunti, più i domestici.

La notte tra il 26 e il 27 marzo un collaboratore di Sante Santinelli gli fece sapere che i fascisti di Città di Castello, informati della presenza dei partigiani in quel territorio, stavano organizzando una spedizione verso la villa. Molto si è discusso su chi abbia comunicato ai fascisti la presenza dei partigiani in villa. La compagnia della GNR di Città di Castello arrivò alla villa attorno alle 23:30: i militi circondarono l’edificio, mentre i partigiani iniziarono a barricarsi al suo interno. Cominciò una battaglia fatta di colpi di mitragliatrice e mortaio, fino a quando, nel pomeriggio del 27 marzo, la villa iniziò a cadere in rovina, i partigiani stremati rimasero senza munizioni e intervennero rinforzi tedeschi. Verso le 18:30 i partigiani uscirono dalla villa, sembrerebbe dopo aver ricevuto la promessa di aver salva la vita in caso di resa: furono perquisiti e interrogati, dichiarandosi “apertamente comunisti”.

Tra i partigiani catturati, Sergio Lazzerini fu uno dei pochi a salvarsi e di quel tragico evento ricorda: “Contrariamente alla promessa, appena avutici in loro potere ci seviziarono crudelmente, torturandoci con calci, pugni, nerbate e con colpi di calcio di armi automatiche. Infine, vedendoci ridotti allo stremo, decisero la nostra fucilazione”. Alle ore 20 i partigiani, divisi in due gruppi, furono condotti davanti alla villa con le mani legate dietro al dorso e, successivamente, avvenne la fucilazione. Il primo gruppo comprendeva Eduino Francini, Donato Sbragi, Spartaco Forconi, Giustino Bianchini, Alvaro Cheli. Il secondo gruppo era formato da Giuseppe Gobbi, Corrado Luttini, Giuseppe Magnani, Mario Mordaci.

Nel suo diario personale – ricorda Alvaro Tacchini – il patriota e partigiano tifernate Venanzio Gabriotti, annotò quotidianamente le notizie che giungevano da San Pietro a Monte. Seppur cosciente degli errori commessi dai partigiani a Villa Santinelli e preoccupato per le violenze che rischiavano di aumentare, fu colpito dal grande coraggio con cui i giovani affrontarono il loro destino.

Tags: Eduino FranciniResistenzaseconda guerra mondialestoriaVilla Santinelli
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Un arrivederci, non un addio: tra i nostri obiettivi futuri c
  • La pioggia battente di oggi, un grande classico della manifestazione, non ha frenato l’entusiasmo per il ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima a Sansepolcro. L’evento ha preso ufficialmente il via questa mattina ed accompagnerà l’intero weekend biturgense con i tradizionali banchi degli ambulanti, le esposizioni e gli stand gastronomici. L’amministrazione comunale, che anche nei periodi di maggiore impatto dell’epidemia ha espresso fiducia nella possibilità di riproporre la rassegna dopo due anni di stop, ha voluto celebrare questo appuntamento con una simbolica cerimonia in piazza Torre di Berta alla presenza degli organizzatori e delle autorità locali.

Al taglio del nastro, accanto al sindaco Fabrizio Innocenti, era presente anche il cavaliere Valentino Mercati, patron di Aboca. Grazie alla collaborazione tra il Comune e la locale azienda del settore healthcare è stato possibile inaugurare al meglio la Fiera 2022 con l’installazione al centro della piazza cittadina del grande Dodecaedro di Leonardo. La struttura, caratterizzata al suo interno da una pianta di gelso e già protagonista nel centro di Firenze in occasione delle celebrazioni dedicate al genio rinascimentale, è stata messa a disposizione dalla famiglia Mercati per tutta la bella stagione.
L’articolo completo al link in bio
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  • 𝗙𝗼𝘁𝗼𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 - In attesa del ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima, a Sansepolcro è stato installato il grande dodecaedro di proprietà dell’azienda Aboca, già protagonista a Firenze in occasione delle celebrazioni Leonardiane. La struttura, alta circa sei metri e messa a disposizione dalla famiglia Mercati, resterà collocata al centro della Piazza Torre di Berta per tutta la bella stagione. Pochi minuti fa il sindaco biturgense Fabrizio Innocenti ha condiviso una suggestiva immagine che mostra il risultato delle operazioni di installazione, in attesa che cittadini e visitatori possano ammirare di persona l’opera.

Foto: @fabrizio_innocenti_
  • È stato inaugurato questa mattina, al termine dei lavori di restauro, il prezioso affresco di #GerinoDaPistoia che si trova in piazza della Repubblica a Sansepolcro, la “Madonna di Fontesecca”.

L
  • La commemorazione dell
  • L
  • 𝗥𝗲𝗻𝗶𝗰𝗰𝗶, 𝗶 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗩𝗮𝗹𝘁𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗠𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮
𝘓𝘢 𝘤𝘦𝘳𝘪𝘮𝘰𝘯𝘪𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘪𝘱𝘢𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰. 𝘗𝘰𝘭𝘤𝘳𝘪: “𝘐𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰 𝘮𝘶𝘴𝘦𝘢𝘭𝘦 𝘮𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭
  • 𝗦𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗿𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝗶, 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘀𝗲𝗽𝗼𝗹𝗰𝗿𝗼 - La scomparsa del presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha generato commozione anche a Sansepolcro, città a cui l’ex giornalista Rai era molto legato. In particolare, Sassoli era attivo da molti anni nell’Associazione Cultura della Pace, con cui era entrato in contatto grazie allo stretto rapporto con monsignor Luigi Di Liegro, che aveva seguito il percorso del fratello nell’obiezione di coscienza. Dell’associazione Sassoli era socio onorario ed era membro del comitato scientifico dell’omonimo Premio nazionale.
👉 L’articolo completo al link in bio
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