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I fagioli di Bud Spencer e Terence Hill

Oggi vi presentiamo un piatto che ha fatto la storia del cinema italiano: ecco la ricetta di Maurizio Bernardini con gli immancabili consigli di Augusto Tocci

di Le Centopelli
30/05/2020
in Gastronomia consapevole
Lettura: 4 min.
I fagioli di Bud Spencer e Terence Hill

Salve a tutti, sono Maurizio Bernardini e come già annunciato nel video, questa settimana sono io a proporvi la ricetta per la rubrica dell’associazione Le Centopelli.

Il titolo dell’articolo spiega tutto: oggi vengo a proporvi i fagioli resi famosi da Terence Hill nel film “Lo chiamavano Trinità”.

Ricordate la scena? Trinità dopo aver attraversato il deserto, polveroso e affamato, si ferma in una locanda e gli servono una padella colma di fagioli, che divora in quattro e quattr’otto. Si dice che per rendere più realistica la scena, Terence Hill sia rimasto a digiuno per due giorni.

Bene, concluse le spiegazioni “storiche” passiamo ad illustrare il piatto. In realtà i fagioli di Trinità non sono altro che i nostri fagioli all’uccelletto, con la differenza che gli ingredienti sono molto più poveri in quanto non c’è salsiccia o pancetta, ma solo olio, rosmarino, carota, cipolla, un pò di peperoncino, pomodoro e fagioli. La preparazione è semplice, ci sono riuscito anch’io che non ho mai cucinato!

Preparazione

Si prende una padella dove si aggiunge un filo di olio, il rosmarino, la carota, la cipolla e un pezzetto di peperoncino.

Il tutto si fa soffriggere per circa 3 minuti, poi si aggiunge la passata di pomodoro e un pò di sale, si lascia cuocere il tutto a fuoco lento per circa 10 minuti, dopodichè, in ultimo si aggiungono i fagioli.

Ora che la padella è completa di tutti i suoi ingredienti, i nostri fagioli devono cuocere lentamente per circa mezzora.

Il tutto si deve amalgamare ed addensare fino a diventare cremoso.

Una volta raggiunto il risultato, togliere la padella dal fuoco e lasciar raffreddare.

Il miglior modo per assaporare al meglio il piatto è quello di mangiarlo tiepido, perché più diventa tiepido e più i sapori vengono fuori.

Si mangia direttamente dalla padella con mestolo di legno, tozzo di pane e scarpetta finale.

Fantastici! Gustosissimi! Provate anche voi, non rimarrete delusi.

Ciao a tutti, un abbraccio e buon appetito!

Maurizio

PS: Nel caso in cui vogliate replicare la ricetta, vi invitiamo a condividere le vostre foto sulla nostra pagina Facebook “Le Centopelli”!

I consigli di Augusto Tocci

La versatilità del fagiolo – Sicuramente nella vasta gamma dei legumi il fagiolo è il più versatile di tutti. Per cominciare si può mangiare a diversi stadi della sua vita tanto che ancora a seme non formatosi si utilizza come fagiolino che sono poi i legumi interi ancora in erba, una verdura sotto tutti gli aspetti, anziché un vero e proprio legume. Allo stato fresco, ma a semi formati e sviluppati, si utilizzano i cosiddetti borlotti, che per la loro consistenza assai tenera rassomigliano alle fave fresche, per la qual cosa si cucinano velocemente e con molta facilità.

I fagioli poi sono molto comuni allo stato essiccato, che quindi si conservano a lungo in ambienti idonei, e che poi corrispondono a quelli presi in considerazione dall’amico Maurizio Bernardini.

Ne esistono di tutte le forme e di tutti i colori, più pregiati come gli “zolfini” del Valdarno aretino con una buccia sottilissima e di colore giallognolo ma anche quelli giganti tipici della Spagna o quelli neri che una volta si usavano per segnare i punti sulle cartelle della tombola. Sono i fagioli con cui gli americani ci sfamarono subito dopo la seconda guerra mondiale.

Tuttavia il fagiolo secco per eccellenza è sicuramente il fagiolo cannellino bianco toscano che si celebra dopo lessatura e condito con olio di frantoio, pepe  nero e uno sbruffo di aceto.

Il fagiolo è noto in tutto il mondo, e noi che siamo toscani ricordiamoci sempre che in questo territorio ha sfamato tanta gente diventando proprio l’ingrediente essenziale per un piatto tipico. Per testimoniare quanto affermato conviene ricordare un detto dei tempi passati: “fiorentin mangia fagioli lecca piatti e tovaglioli e per farla più pulita si leccava anche le dita”.

Anche dal punto di vista agronomico il fagiolo brilla per la sua versatilità se si pensa che, seminato, nasce molto velocemente e che la sua coltura non ha bisogno di molte cure e trattamenti e che può essere scelto fra quelli nani (piante che vegetano a pochi centimetri da terra), quelli dalla mezza rama e quelli dalla rama che hanno bisogno di sostegni (le rame una volta oggi le reti) perché godono di un portamento lianoso e quindi si devono arrampicare.

I fagioli in cucina trovano poi una miriade di impieghi come primo piatto o come contorno e proprio per questo sono famosi, come ci ricorda l’amico Maurizio Bernardini.

Tags: Bud Spencer e Terence Hillfagioligastronomia consapevoleLe Centopelli
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  • La pioggia battente di oggi, un grande classico della manifestazione, non ha frenato l’entusiasmo per il ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima a Sansepolcro. L’evento ha preso ufficialmente il via questa mattina ed accompagnerà l’intero weekend biturgense con i tradizionali banchi degli ambulanti, le esposizioni e gli stand gastronomici. L’amministrazione comunale, che anche nei periodi di maggiore impatto dell’epidemia ha espresso fiducia nella possibilità di riproporre la rassegna dopo due anni di stop, ha voluto celebrare questo appuntamento con una simbolica cerimonia in piazza Torre di Berta alla presenza degli organizzatori e delle autorità locali.

Al taglio del nastro, accanto al sindaco Fabrizio Innocenti, era presente anche il cavaliere Valentino Mercati, patron di Aboca. Grazie alla collaborazione tra il Comune e la locale azienda del settore healthcare è stato possibile inaugurare al meglio la Fiera 2022 con l’installazione al centro della piazza cittadina del grande Dodecaedro di Leonardo. La struttura, caratterizzata al suo interno da una pianta di gelso e già protagonista nel centro di Firenze in occasione delle celebrazioni dedicate al genio rinascimentale, è stata messa a disposizione dalla famiglia Mercati per tutta la bella stagione.
L’articolo completo al link in bio
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  • 𝗙𝗼𝘁𝗼𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 - In attesa del ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima, a Sansepolcro è stato installato il grande dodecaedro di proprietà dell’azienda Aboca, già protagonista a Firenze in occasione delle celebrazioni Leonardiane. La struttura, alta circa sei metri e messa a disposizione dalla famiglia Mercati, resterà collocata al centro della Piazza Torre di Berta per tutta la bella stagione. Pochi minuti fa il sindaco biturgense Fabrizio Innocenti ha condiviso una suggestiva immagine che mostra il risultato delle operazioni di installazione, in attesa che cittadini e visitatori possano ammirare di persona l’opera.

Foto: @fabrizio_innocenti_
  • È stato inaugurato questa mattina, al termine dei lavori di restauro, il prezioso affresco di #GerinoDaPistoia che si trova in piazza della Repubblica a Sansepolcro, la “Madonna di Fontesecca”.

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𝘓𝘢 𝘤𝘦𝘳𝘪𝘮𝘰𝘯𝘪𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘪𝘱𝘢𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰. 𝘗𝘰𝘭𝘤𝘳𝘪: “𝘐𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰 𝘮𝘶𝘴𝘦𝘢𝘭𝘦 𝘮𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭
  • 𝗦𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗿𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝗶, 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘀𝗲𝗽𝗼𝗹𝗰𝗿𝗼 - La scomparsa del presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha generato commozione anche a Sansepolcro, città a cui l’ex giornalista Rai era molto legato. In particolare, Sassoli era attivo da molti anni nell’Associazione Cultura della Pace, con cui era entrato in contatto grazie allo stretto rapporto con monsignor Luigi Di Liegro, che aveva seguito il percorso del fratello nell’obiezione di coscienza. Dell’associazione Sassoli era socio onorario ed era membro del comitato scientifico dell’omonimo Premio nazionale.
👉 L’articolo completo al link in bio
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