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Le tagliatelle ai prugnoli, la ricetta della primavera valtiberina

In tempo di raccolta dei prugnoli, ecco l'omaggio dell'associazione Le Centopelli ad uno dei piatti più gustosi del periodo

di Le Centopelli
15/05/2021
in Gastronomia consapevole
Lettura: 5 min.
Le tagliatelle ai prugnoli, la ricetta della primavera valtiberina

a cura di Meri Torelli

La leggenda vuole che i prugnoli spuntino seguendo le orme lasciate dalle streghe mentre ballano in girotondo il loro sabba infernale.

I funghi Prugnoli o di San Giorgio, perché si dice che spuntino in corrispondenza del 23 aprile, data destinata alla ricorrenza di questo Santo, sono i primi funghi primaverili a risvegliarsi dal torpore invernale. Questi sono funghi saprofiti, idrofili, che amano perciò l’acqua. Necessitano di una lettiera ben umida, fresca, aerata e mai troppo compatta.

Sono utilizzabili in cucina per preparare varie ricette, ed il loro aroma è molto apprezzato dagli appassionati. Visto che ci troviamo più o meno nel periodo di raccolta, che ogni anno può variare anche in base alla stagione, vi proponiamo il piatto più classico per gustare il sapore inconfondibile di questo prodotto dei nostri boschi. Ce lo propone l’amico e socio Matteo Micheli che ringraziamo per la collaborazione.

Ingredienti

  • Prugnoli
  • Aglio
  • Olio extra vergine di oliva
  •  sale

Preparazione

Mettere l’olio in una padella con una speccia d’aglio e far scaldare.

Una volta che l’olio è ben caldo aggiungere i prugnoli tritati finemente e far cuocere al massimo due minuti.

Nel frattempo cuocete le tagliatelle, meglio se fatte in casa, una volta cotte aggiungerle ai prugnoli e fare insaporire.

Ais Delegazione di Arezzo – Gruppo operativo Valtiberina Toscana consigliano

a cura di Antonella Greco

Raccontiamo oggi la storia di un paese del Piemonte, che deve la sua fortuna  non solo ad uno dei vini più quotati d’Italia, ma anche di arte e storia. Ha due bellissimi castelli, entrambi appartenenti ad una famiglia di banchieri che hanno fatto un po’ la fortuna di quella zona: i Falletti. E proprio da quella zona nell’800 partirono 325 carretti con a bordo una botte ciascuno, di “quel vino” pregiato, diretti alla volta della corte dei Savoia. Nella biblioteca del paese del paese scrisse Silvio Pellico, di ritorno da “le sue” Prigioni e gli antichi feudatari sono sepolti nella cappella gentilizia della chiesa di S. Donato, nella piazza antistante ad uno dei due castelli. Il secondo castello, quello Della Volta, era quello che la famiglia Falletti scelse come residenza, ed aveva una fama abbastanza dubbia. Si narra infatti che proprio qui si facessero dei festini (oggi diremmo vere e proprie orge), ed una notte, durante un baccanale, un solaio cedette facendo precipitare tutti i commensali. Visitando il castello nelle notti di luna piena, è possibile ancora vedere dame e cavalieri volteggiare leggiadri ed ebbri, nei saloni del castello. Da qui le storie delle “masche” ( streghe in dialetto locale) che da secoli si intessono nel territorio delle Langhe, famose per i noccioli, per i roveri e per le viti di Nebbiolo.

Signori vi abbiamo raccontato un’altra storia di streghe e magie, ma questa volta legata a Barolo, il principale paese produttore del pregiatissimo vino omonimo che abbineremo a questo succoso piatto di tagliatelle e prugnoli.

100% nebbiolo di una zona specifica composta da 11 comuni, invecchiamento di almeno 38 mesi, di cui 18 in botti di legno, a decorrere dal 1º novembre dell’anno di produzione delle uve. Rosso granato con riflessi aranciati ( grazie all’invecchiamento), profuma di vaniglia, viola, rosa, ciliegia e prugna, goudron e spezie come il pepe nero, la noce moscata e i chiodi di garofano. Si riconoscono note balsamiche di liquirizia, ma anche tabacco e cuoio. Un tannino importante, una giusta freschezza e morbidezza da servire a 18/20°. Insomma “Il Re dei vini e il vino dei re”.

Un inchino a Cotanta Maestà.

Nunc est bibendum!

Corso sommelier – Online

I consigli di Augusto Tocci

Prugnolo – Tricholoma georgiii

E’ un fungo con un cappello molto carnoso che, da convesso, con margine involuto, tende a diventare spianato con margine ondulato. Il cappello è liscio con cuticola opaca, di colore bianco tendente al nocciola o al crema.

Spesso il margine risulta fessurato in corrispondenza delle lamelle che sono fitte, strette,  smarginate e sinuate, anch’esse di colore bianco poi crema.

Il gambo è robusto e pieno,  generalmente panciuto e spesso ricurvo, compatto,  di colore biancastro e tendente all’ocra verso la base.

La carne è bianca, soda e spessa.

Molto frequente nei pascoli di montagna, ma anche nei boschi e sotto i rovi in file regolari o in cerchi, è il tipico fungo primaverile che si trova già in aprile-maggio, per cui si tratta di una primizia molto pregiata, anche perché il suo sapore è ottimo. A volte si trova anche in periodi più inoltrati ma val la pena di ricordare un detto antico: “non mangiare il prugnolo quando è il tempo del prataiolo”

Ha un particolarissimo aroma forte che lo rende molto adatto a essere impiegato più come condimento che come alimento vero e proprio; del resto, spesso viene raccolto a stadi molto precoci per cui si presenta di dimensioni assai piccole. Tuttavia le norme vigenti impedirebbero di raccogliere i soggetti molti piccoli e le molte sono a volte molto importanti.

Sul mercato oggi si trova anche di importazione specialmente proveniente dai paesi dell’est, facilmente riconoscibile anche perché ha il gambo tagliato per evitare l’introduzione della terra e poi non ha lo stesso aroma di quello nostrale ed infine i funghi in genere sono organismi ricchi di sostanze radioattive e gli effetti di Chernobil rimarranno vivi per molti decenni.

Tags: Augusto Toccigastronomia consapevoleLe Centopelliprugnoli
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  • La pioggia battente di oggi, un grande classico della manifestazione, non ha frenato l’entusiasmo per il ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima a Sansepolcro. L’evento ha preso ufficialmente il via questa mattina ed accompagnerà l’intero weekend biturgense con i tradizionali banchi degli ambulanti, le esposizioni e gli stand gastronomici. L’amministrazione comunale, che anche nei periodi di maggiore impatto dell’epidemia ha espresso fiducia nella possibilità di riproporre la rassegna dopo due anni di stop, ha voluto celebrare questo appuntamento con una simbolica cerimonia in piazza Torre di Berta alla presenza degli organizzatori e delle autorità locali.

Al taglio del nastro, accanto al sindaco Fabrizio Innocenti, era presente anche il cavaliere Valentino Mercati, patron di Aboca. Grazie alla collaborazione tra il Comune e la locale azienda del settore healthcare è stato possibile inaugurare al meglio la Fiera 2022 con l’installazione al centro della piazza cittadina del grande Dodecaedro di Leonardo. La struttura, caratterizzata al suo interno da una pianta di gelso e già protagonista nel centro di Firenze in occasione delle celebrazioni dedicate al genio rinascimentale, è stata messa a disposizione dalla famiglia Mercati per tutta la bella stagione.
L’articolo completo al link in bio
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  • 𝗙𝗼𝘁𝗼𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 - In attesa del ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima, a Sansepolcro è stato installato il grande dodecaedro di proprietà dell’azienda Aboca, già protagonista a Firenze in occasione delle celebrazioni Leonardiane. La struttura, alta circa sei metri e messa a disposizione dalla famiglia Mercati, resterà collocata al centro della Piazza Torre di Berta per tutta la bella stagione. Pochi minuti fa il sindaco biturgense Fabrizio Innocenti ha condiviso una suggestiva immagine che mostra il risultato delle operazioni di installazione, in attesa che cittadini e visitatori possano ammirare di persona l’opera.

Foto: @fabrizio_innocenti_
  • È stato inaugurato questa mattina, al termine dei lavori di restauro, il prezioso affresco di #GerinoDaPistoia che si trova in piazza della Repubblica a Sansepolcro, la “Madonna di Fontesecca”.

L
  • La commemorazione dell
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  • 𝗥𝗲𝗻𝗶𝗰𝗰𝗶, 𝗶 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗩𝗮𝗹𝘁𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗠𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮
𝘓𝘢 𝘤𝘦𝘳𝘪𝘮𝘰𝘯𝘪𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘪𝘱𝘢𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰. 𝘗𝘰𝘭𝘤𝘳𝘪: “𝘐𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰 𝘮𝘶𝘴𝘦𝘢𝘭𝘦 𝘮𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭
  • 𝗦𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗿𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝗶, 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘀𝗲𝗽𝗼𝗹𝗰𝗿𝗼 - La scomparsa del presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha generato commozione anche a Sansepolcro, città a cui l’ex giornalista Rai era molto legato. In particolare, Sassoli era attivo da molti anni nell’Associazione Cultura della Pace, con cui era entrato in contatto grazie allo stretto rapporto con monsignor Luigi Di Liegro, che aveva seguito il percorso del fratello nell’obiezione di coscienza. Dell’associazione Sassoli era socio onorario ed era membro del comitato scientifico dell’omonimo Premio nazionale.
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