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Sansepolcro ha ricordato i cittadini jugoslavi morti in prigionia e nella Resistenza italiana

La cerimonia presso il Sacrario degli Slavi è stata la prima uscita pubblica del nuovo sindaco Innocenti. Presente l'ambasciatore sloveno in Italia

di Emanuele Calchetti
29/10/2021
in Attualità
Lettura: 2 min.
Sansepolcro ha ricordato i cittadini jugoslavi morti in prigionia e nella Resistenza italiana

Da sinistra Mirco Draghi con la bandiera della Federazione dei Resistenti, il sindaco Innocenti, il partigiano Gherardo Dindelli, le presidenti dell'Anpi di Perugia Franceschini e di Sansepolcro Fabbroni e l'ambasciatore sloveno Kunstelj

Primo impegno ufficiale per il nuovo sindaco biturgense Fabrizio Innocenti che questa mattina, insieme all’ambasciatore sloveno Tomaž Kunstelj e ai rappresentanti dell’Anpi, ha presenziato alla cerimonia di commemorazione dei 446 cittadini jugoslavi i cui resti sono conservati nel Sacrario degli Slavi. Si tratta di civili morti durante la detenzione nei campi di prigionia italiani oppure caduti nella lotta di Liberazione dopo essersi uniti ai gruppi partigiani. Tra coloro che riposano nel Sacrario collocato nel cimitero di Sansepolcro anche la gran parte delle 160 persone morte di stenti nel campo di internamento fascista di Renicci, nel comune di Anghiari.

La presenza di civili jugoslavi nel nostro Paese, e nello specifico in Valtiberina, durante la Seconda guerra mondiale è frutto delle deportazioni che riguardarono decine di migliaia di persone sospettate di attività sovversive nei territori della Jugoslavia occupati dal Regio esercito. Qui era stato avviato un processo di italianizzazione forzata che ricalcava il modello di quello attuato nelle province slave già annesse dal Regno d’Italia dopo la Prima guerra mondiale.

Tra gli jugoslavi internati in Italia, furono intorno a diecimila quelli che trascorsero mesi in condizioni proibitive nel campo di Renicci, e circa 160 di questi morirono nell’autunno inverno 1942-1943. Nell’estate successiva furono trasferiti nel campo anghiarese anche antifascisti italiani che si trovavano al confino, mentre dopo l’8 settembre Renicci fu abbandonata dalle guardie e i prigionieri poterono fuggire, per la maggior parte unendosi alle formazioni partigiane. Tra loro lo studente capodistriano Dušan Bordon, morto in combattimento nella zona di Caprese Michelangelo, di cui nello scorso dicembre è stato ricordato il centenario della nascita con cerimonie svolte sia a Capodistria che a Sansepolcro.

Il Sacrario, progettato dallo scultore jugoslavo Jovan Krahtovil, occupa la parte centrale del cimitero di Sansepolcro e comprende un monumento in bronzo e una cripta dove sono collocate 446 urne zincate, ciascuna recante una stella rossa insieme a nome e a luogo e data di morte della persona che vi riposa. Fu realizzato nel 1973 da parte della Repubblica di Jugoslavia, a cui l’area è appartenuta fino allo scioglimento della Federazione, dopodiché a proposito della titolarità del Sacrario sono sorti contenziosi tra i Paesi post-jugoslavi. Nelle scorse settimane il comune ha sottoscritto una convezione per la gestione dell’area con la Repubblica di Slovenia. Quello di Sansepolcro è uno dei quattro Sacrari presenti in territorio italiano, gli altri sono a Gonars, Barletta e Roma.

Tags: Fabrizio InnocentiJugoslaviaRenicciSacrario degli Slaviseconda guerra mondialestoria
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Un arrivederci, non un addio: tra i nostri obiettivi futuri c
  • La pioggia battente di oggi, un grande classico della manifestazione, non ha frenato l’entusiasmo per il ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima a Sansepolcro. L’evento ha preso ufficialmente il via questa mattina ed accompagnerà l’intero weekend biturgense con i tradizionali banchi degli ambulanti, le esposizioni e gli stand gastronomici. L’amministrazione comunale, che anche nei periodi di maggiore impatto dell’epidemia ha espresso fiducia nella possibilità di riproporre la rassegna dopo due anni di stop, ha voluto celebrare questo appuntamento con una simbolica cerimonia in piazza Torre di Berta alla presenza degli organizzatori e delle autorità locali.

Al taglio del nastro, accanto al sindaco Fabrizio Innocenti, era presente anche il cavaliere Valentino Mercati, patron di Aboca. Grazie alla collaborazione tra il Comune e la locale azienda del settore healthcare è stato possibile inaugurare al meglio la Fiera 2022 con l’installazione al centro della piazza cittadina del grande Dodecaedro di Leonardo. La struttura, caratterizzata al suo interno da una pianta di gelso e già protagonista nel centro di Firenze in occasione delle celebrazioni dedicate al genio rinascimentale, è stata messa a disposizione dalla famiglia Mercati per tutta la bella stagione.
L’articolo completo al link in bio
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  • 𝗙𝗼𝘁𝗼𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 - In attesa del ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima, a Sansepolcro è stato installato il grande dodecaedro di proprietà dell’azienda Aboca, già protagonista a Firenze in occasione delle celebrazioni Leonardiane. La struttura, alta circa sei metri e messa a disposizione dalla famiglia Mercati, resterà collocata al centro della Piazza Torre di Berta per tutta la bella stagione. Pochi minuti fa il sindaco biturgense Fabrizio Innocenti ha condiviso una suggestiva immagine che mostra il risultato delle operazioni di installazione, in attesa che cittadini e visitatori possano ammirare di persona l’opera.

Foto: @fabrizio_innocenti_
  • È stato inaugurato questa mattina, al termine dei lavori di restauro, il prezioso affresco di #GerinoDaPistoia che si trova in piazza della Repubblica a Sansepolcro, la “Madonna di Fontesecca”.

L
  • La commemorazione dell
  • L
  • 𝗥𝗲𝗻𝗶𝗰𝗰𝗶, 𝗶 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗩𝗮𝗹𝘁𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗠𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮
𝘓𝘢 𝘤𝘦𝘳𝘪𝘮𝘰𝘯𝘪𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘪𝘱𝘢𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰. 𝘗𝘰𝘭𝘤𝘳𝘪: “𝘐𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰 𝘮𝘶𝘴𝘦𝘢𝘭𝘦 𝘮𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭
  • 𝗦𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗿𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝗶, 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘀𝗲𝗽𝗼𝗹𝗰𝗿𝗼 - La scomparsa del presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha generato commozione anche a Sansepolcro, città a cui l’ex giornalista Rai era molto legato. In particolare, Sassoli era attivo da molti anni nell’Associazione Cultura della Pace, con cui era entrato in contatto grazie allo stretto rapporto con monsignor Luigi Di Liegro, che aveva seguito il percorso del fratello nell’obiezione di coscienza. Dell’associazione Sassoli era socio onorario ed era membro del comitato scientifico dell’omonimo Premio nazionale.
👉 L’articolo completo al link in bio
.
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  • ⏳ 𝗟𝗮 𝗱𝗶𝗴𝗮 𝗱𝗶 𝗠𝗼𝗻𝘁𝗲𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗮 𝟭𝟭 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗼𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮

Erano le 21:30 circa del 29 dicembre 2010 quando il cedimento di due conci dello scarico di superficie della diga di Montedoglio causò un
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